La vita delle donne nel fascismo

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La vita delle donne nel fascismo in Italia era diversa per ogni tipo delle donne. Il trattamento della donna è dipesa sul ceto. Ma, durante il regime fascista il diritto delle donne era oppresso. Le donne del ceto basso erano le più represse, mentre quelle della borghesia erano lavoratrici. Questa era un problema per il regime fascista perché il fascismo era un movimento contrario alla borghesia. Il regime fascista ha fatto “leggi tese a relegare la donna al focolare domestico, la pubblica esaltazione della maternità a sostegno della forza dello Stato” (Stefania Maffeo). Loro hanno avuto un ruolo importante per la campagna del fascismo. Le donne hanno fatto aumentare il tasso di natalità.

Il Fascismo ha messo le donne indietro politicamente e socialmente. Prima del regime fascista nel milleottocentoottantuno quaranta per cento delle donne erano lavoratrici. Nel 1921 ventisei per cento delle donne erano lavoratrici e durante il centro di fascismo solo diciotto percento delle donne erano lavoratrici. Nel 1881 le donne erano lavoratrici in tessuto e agricoltura ma, a causa della rivoluzione industriale questo lavoro è stato eliminato. Le donne non hanno potuto trovare lavori perché la politica è cambiata. Dopo “la Marcia su Roma l’organizzazione delle donne borghesi era disposto a sostenere i fascisti”(De Grand, 953). Mussolini ha ricevuto notizie che le donne borghesi lo avrebbero sostenuto se le avesse  concesso il diritto di voto. Allora Mussolini ha concesso il diritto di voto, anche le donne erano promesse autonomia per le loro organizzazioni. Ma, Mussolini non ha mantenuto questa promessa. Le donne non hanno ricevuto questi diritti. Invece le nuove politiche hanno oppresso le donne di più. Loro non erano autorizzate ad insegnare nella scuola maschile. Giovanni Gentile, il ministro di educazione, ha detto: “le donne non hanno né le donne avranno principali morali o vigore mentale per insegnare quelle scuole che ha formato il paese” (De Grand, 953).

Uno scopo del regime fascista era di lasciare le donne nella casa. I fascisti hanno voluto lasciare le donne nella casa, allora loro solo capiscono com’essere sposati e avere  molti bambini. La Scuola e l’educazione erano eliminate perciò le donne avrebbero avuto più tempo. Il solo organizzazioni che erano accettate erano le organizzazioni femminili di matrice cattolica. I fascisti hanno accettato le organizzazioni femminili di matrice cattolica perché “modello di famiglia unita e fondata su un sistema di potere asimmetrico fra i sessi e le generazioni” (il fascismo e le donne).  

Durante il regime fascista  la vita della donna era difficile. Le donne erano esposte a molti diverse oppressioni e avversità.

Bibliografia

De Grand, Alexander. “Women under Italian Fascism.” The Historical Journal, vol. 19, no. 4,

1976, pp. 947–968. JSTOR, www.jstor.org/stable/2638244.

“DONNA ITALIANA NAZIONALIZZATA DALLA DITTATURA DI MUSSOLINI.” Il

Femminismo Negli Anni ’70, win.storiain.net/arret/num107/artic5.asp.

“Il Fascismo e Le Donne.” Studenti.it – Appunti, Maturità, Appunti Università, Master, Offerte

Di Lavoro, Studenti, www.studenti.it/donne_fascismo.html.

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