Le Scuole nel Fascismo

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Il fascismo si è sviluppato in Italia e il capo di questa nuova ideologia era Benito Mussolini. L’idea principale del fascismo italiano era quello di restaurare ed espandere i territori italiani perché ciò era necessario per un paese per affermare la sua superiorità e il suo potere. Benito Mussolini era contro il liberalismo e l’individualismo. Voleva forzare questa idea sulle prossime generazioni. Così, ha deciso d’incorporare idee fasciste nella scuola così gli studenti imparavano a pensare che il fascismo fosse il migliore.

Il fascismo iniziò con la riforma delle scuole nel 1923 e fu promosso da Giovanni Gentile. La nuova riforma si chiamava Riforma Gentile e c’erano tre principi. Il primo era che tutte le scuole erano controllate dallo stato, in particolare gli esami che gli studenti facevano per passare al livello successivo. Anche, gli insegnanti dovevano essere registrati ed erano scelti attraverso esami pubblici. Infine, la gerarchia è stata rafforzata nelle scuole. Durante questo periodo, gli studenti sono andati prima alle scuole elementari o primarie. Sono anche andati alle scuole complementari per iniziare a lavorare. Poi, andavano alle scuole medie che erano divise in tre scuole. C’erano: istituto tecnico professionale, scuola di grammatica o scuola superiore classica e scientifica e istituto magistrale. Le scuole hanno mostrato un carattere molto anti-democratico. Gentile si dimise dal ministero nel 1924 e le scuole iniziarono a militarizzare le scuole e ad aggiustare la Riforma di Gentile. Nel 1926 fu creata l’Opera Nazionale Balilla. Uniforme, marce, esercizi e disciplina furono usati per promuovere il fascismo. Durante gli esercizi, i ragazzi avevano un moschetto. Nella società fascista, le scuole delle donne addestrati studentesse come casalinghe o insegnanti di scuola materna. Volevano scoraggiare le donne dall’essere educate.

Nel 1939, De Vecchi divenne Ministro della Pubblica Istruzione. Non sapeva nulla di scuole e cultura, ma ha mostrato uno stile militarista. De Vecchi voleva che la vita della scuola mostrasse il militarismo e il capitalismo. Voleva anche usare riforme amministrative e legislative per sottoporre le scuole allo stato fascista. Gli insegnanti antifascisti furono eliminati. De Vecchi ha volute che il fascismo esistesse nelle scuole secondarie anche. Ha esteso il controllo dello stato su tutti i libri di testo scolastici utilizzati nelle scuole medie perché prima di questo è stato imposto solo sui libri di testo nelle scuole elementari. La scuola fascista usava libri di testo, quaderni, diari e pagelle che mostravano il grande fascismo attraverso le immagini e il contenuto. Ad esempio, in alcuni problemi di matematica, gli studenti dovevano calcolare la superficie totale delle province italiane della Libia o calcolare il numero di bombe lanciate da un aereo da guerra. Il ministro ha anche creato nuovi programmi che hanno introdotto la cultura militare e nel 1934, i Gruppi Universitari Fascisti e Milizia hanno creato le basi per l’addestramento militare nella scuola media e secondaria. Nel 1939, il Ministro Giuseppe Bottai ha la “Carta della Scuola” approvata dal Gran Consiglio del Fascismo. Questo ha stabilito i principi e i metodi per far si che le persone si rendano conto che uno stato fascista è il migliore. Bottai espulse insegnanti ebrei, proibì l’iscrizione di studenti ebrei e stabilì scuole elementari separati.

Il fascismo era considerato superiore alle altre ideologie. Le scuole hanno forzato questa ideologia sugli studenti.

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