Le Scuole Nel Fascismo

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Le scuole italiane nel fascismo erano molto diverse perché il governo ha avuto un’influenza grande sull’educazione. Le materie e i quaderni degli studenti erano pieni di propaganda per insegnare ai ragazzi ad apprezzare il loro stato e il duce – Benito Mussolini. Anche, le materie non si sono concentrati su corsi come matematica, scienza, o storia, invece, le lezioni fisiche e la cultura militare diventarono il cuore dell’educazione. Durante l’era del fascismo, sotto le indicazioni di Mussolini, le scuole hanno insegnato alla gioventù italiana a capire il Fascismo, a mobilitarsi nel Fascismo e a vivere nel momento privilegiato creato dalla Rivoluzione Fascista.

Prima  del regno del fascismo in Italia, il quaderno era un aspetto importante della vita scolastica. Tutto ciò di cui uno studente aveva bisogno era nel quaderno. Ma, durante il periodo del fascismo, i quaderni scolastici sono stati cambiati dal governo. Le illustrazioni nei quaderni hanno mostrato soggetti fascisti come soldati romani, imprese in Etiopia, e altre pitture patriottiche. La prima pagina di un quaderno vero dell’età fascista mostrava Roma e l’Italia come il centro del mondo. Addizionalmente, nel 1930, il governo ha distribuito un testo comune, e quasi il 71% del testo era propaganda fascista. Le domande per tutte le materie hanno incluso dettagli fascisti e hanno celebrato il duce.

L’Opera Nazionale Balilla è stata creata nel 1926 e l’organizzazione era un istituito educazionale per i giovani che ha insegnato agli studenti ad essere soldati. L’Opera Nazionale Balilla aveva l’intento  di “formare la coscienza e il pensiero di coloro che saranno i fascisti di domani” per i ragazzi dagli 8 ai 18 anni. L’ONB era diviso nelle sezioni diverse dipendendo dall’età e dal sesso. Per i ragazzi dai 6 agli 8 anni, c’era il gruppo  chiamato “Figli della Lupa.” Per i ragazzi dai 9 ai 10 anni c’era il gruppo chiamato “Balilla,” e per quelli dagli 11 ai 13 anni c’era il gruppo chiamato “Balilla Moschettiere.” L’ultimo gruppo quelli dai 14 ai 18 anni si chiamava “Avanguardisti.” Per le ragazze, c’erano nomi simili per i loro gruppi. Per le ragazze dai 6 agli 8 anni, il nome del gruppo era “Figlie della Lupa.” Per quelle  dai 9 ai 13, il gruppo si chiamava “Piccole Italiane” e l’ultimo gruppo per quelle dai 14 ai 17 anni si chiamava “Giovani italiane.”

Ogni gruppo aveva un’uniforme specifico, ma tutti indossavano una camicia nera, un fazzoletto azzurro, i pantaloni grigi, una fascia nera e un fez. Da 1939, quasi tutti i giovani italiani erano forzati ad iscriversi nell’ONB. L’ONB era un’organizzazione molto effettivo perché i giovani ragazzi e ragazze erano molto malleabili, così quando loro impararono a “credere, obbedire e combattere” diventarono soldati ciecamente devoti.  

Nel 1929, tutti gli insegnanti hanno dovuto prendere questo giuramento: “Giuro che sarò fedele al Re ed ai suoi Reali successori; che osserverò lealmente lo Statuto e le altre leggi dello Stato; che non appartengo e non apparterrò ad associazioni o partiti;- che adempirò ai doveri stessi con diligenza e con zelo, ispirando la mia azione al fine di educare i fanciulli affidatimi della Patria ed all’ossequio delle istituzioni dello Stato.” Non c’era resistenza a questo giuramento, ma due anni dopo, Mussolini ha forzato i professori alle università a fare lo stesso giuramento. Anche, la religione era molto importante, così tutti gli insegnanti dovevano essere Cattolici, e un crocifisso doveva essere sul muro dell’aula. L’aula doveva anche includere una pittura del duce, la bandiera italiana, una targa in bronzo in onore di Milite Ignoto. Mussolini voleva cambiare completamente il sistema delle scuole italiane per accondiscendere al suo regno.

2 comments

  1. La scuola durante il regime fascista era molto rigorosa. Penso che L’ONB fosse forte perché il governo era forte.

  2. Questo è molto interessante, e molto intelligente del Duce perché se i giovani italiani sono diventati fascisti nella scuola, loro diventeranno buoni fascisti in età adulta. La mia nonna è partita dall’Italia perché alla mia bisnonna non piaceva cosa mia nonna stava imparando a scuola. Molto interessante.

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