La Vita è Bella

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Il film che ho visto era La Vita è Bella. La Vita è Bella è stato diretto da Roberto Benigni. Questo film è un esempio di un film italiano perchè segue un uomo della classe operaia. Anche, il film finisce molto tristemente. Inoltre, il bambino nel film si comporta come un adulto. Benigni era anche il protagonista nel film. Il suo nome era Guido e faceva il cameriere. La prima meta del film è felice. Era una commedia romantica come Guido cerca di conquistare una bella donna di nome Dora. Dora lavora come insegnante. Dora è stata interpretata da Nicoletta Braschi. Anche, è fidanzata con un uomo cattivo di nome Rodolfo. La prima metà del La Vita è Bella mi ricorda Charlie Chaplin perchè la commedia era uno schiaffo e antiquata. Guido e Dora cominciano ad innamorarsi. All festa di fidanzamento di Rodolfo, Guido arriva su un cavallo e spazza via Dora.

 Il film va poi avanti di cinque anni e Guido e Dora sono felicemente sposati con un figlio di nome Giosué. Giosué è stato interpretato da Giorgio Cantarini. La famiglia è bella. Guido non è più un cameriere ma gestisce una libreria. Ma, le cose cominciano ad andare male. Durante tutto il film, ci sono stati momenti in cui Guido si confronta sull’essere ebreo. Il filmsi svolge prima della seconda guerra mondiale e poi durante la seconda guerra mondiale. Un giorno, Dora torna a cassa loro per scoprire che Guido e Giosué sono stati presi dai tedeschi e sono stati spediti in un campo di concentramento. Dora va rapidamente alla stazione ferroviaria e costringe i tedeschi a prendere anche lei. Al campo, Dora è costretta ad andare dal lato delle donne del campo e Guido e Giosué sono portati al lato uomi. Purtroppo, il personaggio di zio Eliseo è ucciso per essere troppo vecchio. Guido è molto gentile con suo figlio e non vuole che abbia paura. Così, Guido racconta a Giosué che è tutto un gioco e che possono vincere un carro armato. Alla fine del film, Guido cerca di fuggire e viene ucciso mentre suo figlio si nasconde in una scatola. Il giorno dopo, i soldati vengono a liberare i prigionieri. Dora e Giosué si riuniscono. Mi è piaciuto molto questo film ma è stato anche molto triste. Ha vinto molti premi in tutto il mondo. È una bella storia di amore e sacrificio. Il film è stato in parte basato sul libro In the End, I Beat Hitler e anche dalle esperienze del padre di Benigni, prigioniero per due anni in un campo di concentramento tedesco durante la seconda guerra. Penso di essere stata più colpito dalla scena quando Guido viene portato via per essere colpito e lui cerca ancora di far ridere suo figlio. Mi ha fatto piangere gli occhi.

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