Ho chiesto a mio padre di consigliarmi un film Italiano e lui mi ha mandato una piccola lista dei suoi film preferiti. Mi ha detto di guardare un film di Vittorio De Sica tipo, Il Giardino dei Finzi-Contini oppure Ladri di Biciclette. C’era anche La Strada, Il Postino e Johnny Stecchino che gli sono piaciuti tanto. Ma io ho scelto di guardare il film Ladri di Biciclette dopo aver visto un piccolo pezzo durante la classe la settimana scorsa e avevo voglio di scoprire che cosa succede alla bicicletta e alla bella famiglia di Ricci.
Vittorio de Sica, un regista molto famoso degli anni ‘40 agli anni ‘60 ha creato molti film fantastici e emozionanti. De Sica si specializza nei film che fanno parte del cinema Neorealistico. Il suo film Ladri di Biciclette che è uscito nel 1948, è un esempio di film di questo genere. I film neorealisti sono caratterizzati da protagonisti dipinti come persone normali e le scene che mostrano l’Italia come un paese molto povero e deserto dopo la seconda guerra mondiale. Ci sono spesso i bambini che fanno una grande parte della storia e si vede la vita dei lavoratori poveri.
Questi aspetti fanno tutti parte del film Ladri di Biciclette che parla di una famiglia di quattro persone che vivono a Roma dopo la seconda guerra mondiale durante il periodo del dopoguerra. Il padre Ricci sta cercando lavoro da tanto tempo per dare da mangiare ai suoi bambini e a sua moglie. Quando finalmente trova un lavoro, gli dicono che la posizione richiede di avere una bicicletta. Ricci non ce l’ha ma trova un modo di comprarsene una. Sua moglie Maria vende le sue lenzuola e usano i soldi guadagnati da questa vendita per comprare una nuova bici. Durante la sua prima giornata di lavoro, Ricci stava attaccando un cartellone sul muro quando un giovane dal nulla gli ruba la bici che stava vicino a lui contro il muro. Ricci ha seguito il ladro ma non è riuscito a catturarlo. Il resto del film è la storia di Ricci alla ricerca della bici con suo figlio, Bruno, cercando di trovare la sua bicicletta. È andato alla polizia, ma non l’hanno aiutato molto. Un giorno, mentre parlava con un anziano, vede il ladro per strada e gli corre dietro ma di nuovo, questo scappa. Bruno e Ricci trovano il vecchio uomo, e lo seguono fino alla chiesa dove gli chiedono mille volte dove sta il giovanotto. Lui non risponde e finalmente se ne vanno via.
Ma quando Ricci crede di aver trovato il colpevole, lo segue fino a casa sua, e lo denuncia in pubblico, davanti a tutti i compagni. Bruno porta un poliziotto e cercano insieme intorno alla casa di questo ragazzo ma non trovano la bici. Tutti gli dicono che è innocente e gli gridano di andarsene. Ricci è sicuro che è questo il ladro allora lo continua ad accusare e lo prende e lo spinge finché il ragazzo diventa malato. È in questo momento che Ricci ha smesso di piacermi. È impazzito per trovare questa bicicletta al punto di essere violento, tutto di fronte al suo piccolo bimbo, Bruno.
La scena che mi ha colpito di più e stata l’ultima. Bruno e Ricci aspettavano l’autobus quando Ricci vede una bicicletta fuori, disponibile. Si vede che sta pensando molto, provando a decidere se vuole rubarla o no. Infine, la ruba ma i proprietari sono un grande gruppo di uomini che lo fermano e lo minacciano, dicendo che andrà in prigione. Il fatto che Ricci all’inizio del film era un uomo onesto e bravo e si è trasformato in un ladro mi ha fatto capire le condizioni della vita in questo periodo e che quando non si ha niente, si devono fare delle cose immorali per sopravvivere. Ero molto scioccata da questa scena e mi è quasi venuto da piangere quando gli uomini si sono accorti che Ricci aveva un figlio che aveva appena visto questa lotta, e il proprietario lo lascia andare via senza denunciarlo alla polizia. Ero contenta che nell’ultima scena Ricci e Bruno camminavano insieme mano nella mano perché mi sembrava che durante il resto del film, Ricci era così concentrato sulla sua bicicletta che si era dimenticato di suo figlio.
In generale, mi è piaciuto il film ma non lo guarderei di nuovo perché mi ha fatto diventare molto triste. La cosa che mi ha dato così tanta tristezza era il fatto che Bruno ha dovuto guardare suo padre, il suo eroe, diventare un ladro che si comporta con violenza e rabbia. Con questa perdita di dignità e di onestà in Ricci, ho capito quanto è dura la vita quando non c’è modo di supportarsi. Il concetto di una famiglia in povertà che cerca di sopravvivere in una città deserta e miserabile mi fa diventare troppo triste perché è una situazione reale nel nostro mondo.
Non mi è piaciuto molto Ladri di biciclette. Penso che non mi piace il neorealismo.
Non ho mai visto Ladri di Bicicletta. Ho sentito che è un film fantastico. In classe, abbiamo visto la scena quando la bici di Antonio Ricci viene rubata. Era triste.
Questo film è fantastico; mi piace molto lo stile del neorealismo. Questo film è molto triste, ma la storia dell’amore di un padre è meraviglioso.