Sport e Fascismo

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Con l’ascesa del fascismo in Italia è venuto l’ascesa al potere di Benito Mussolini. Mussolini fu il primo politico a prendere su un’immagine di uomo sportivo. Nel governo di Mussolini lo sport è divenuto rappresentazione del potere e dell’identità nazionale. Nell’ottobre del 1922 maggiore importanza è riservata allo sport. In un articolo di “Il Fascismo webpage” chiamato, “Lo Sport nel Periodo Fascista,” c’è scritto, “Pochi anni dopo l’instaurazione del regime totalitario, iniziò ad occuparsi dell’educazione sia fisica che morale dei giovani italiani fascisti, svolgendo il suo ruolo anche nell’ambito scolastico dell’educazione fisica,” (Il Fascismo). Mussolini ha cominciato ad inserire la sua potenza nella mondo degli sport.

Nel 1924 Giochi Olimpici erano un grande successo e hanno contribuito ad attirare l’attenzione di Mussolini sul fronte sportivo. C’è un articolo chiamato, “Gli Atleti del Duce,” che dice  “l’elaborazione di una specifica, complessa, articolata e organica politica sportiva del fascismo maturò soltanto tra il 1926 ed il 1927, sulla scorta dell’importante lavoro di analisi svolto dalla ‘Commissione Reale per lo Studio di un Progetto Relativo all’ordinamento dell’Educazione Fisica e della preparazione militare del Paese’, presieduta dal Generale Francesco Saverio Grazioli. La Commissione Grazioli ha messo il governo di Mussolini nella posizione di condurre i giovani.Il 3 aprile 1926 fu creata l’Opera Nazionale Balilla il quale ha dato all’insegnamento di educazione fisica nella scuola media. E ha servito come un gruppo paramilitare, formazione per futuri incarichi nell’esercito italiano. Benito Mussolini ha preso diverse opportunità per rinforzare i valori del regime fascista e l’importanza degli sport.

Più tardi nel 1934 l’Italia ospitò i mondiali di calcio. C’erano sedici squadre che si sono qualificate per partecipare. Benito ha usato i mondiali di calcio per fare propaganda. In un articolo chiamato “1934: Campioni del Mondo,” c’è scritto, “per Mussolini la manifestazione rappresentava un’abile mossa propagandistica per mostrare al mondo lo spirito giovanile e gagliardo dell’Italia fascista. Il regime aveva tra i suoi obiettivi il risanamento fisico degli italiani e lo sport rappresentava quindi un ottimo strumento per forgiare un popolo scattante e fisicamente perfetto,” (Campioni). Il 10 Giugno 1934 a Roma c’era la finale del Mondiale allo stadio del Partito Nazionale Fascista. Mussolini è entrato allo stadio con membri di Casa Savoia per guidare i fan nella canzone per onorare il regime. L’Italia ha vinto la partita finale e era la vittoria sportiva e la vittoria del partito fascista.

Durante il tempo del governo Mussolini ha usato l’influenza degli eventi sportivi per fare propaganda e per evidenziare la potenza del regime fascista. Il governo fascista ha dedicato molta attenzione agli sport e non ha incontrato resistenze. Mussolini era orgoglioso dell’abilità atletica del regime fascista e vedeva una grande importanza nell’innalzare i giovani uomini per essere forti e in grado di prepararsi per l’esercito.

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