Le Leggi Razziali sono state fatte nel settembre del 1938 dal re Vittorio Emanuele III. Le leggi ordinavano l’esclusione delle persone ebree dalle scuole. Nel luglio del 1938 il Giornale d’Italia scriveva un articolo che si intitolava “Il Fascismo e i problemi della razza”. L’articolo era diviso in dieci parti, si diceva che la popolazione dell’Italia è nella maggioranza di origine ariana. L’articolo poi prendeva una posizione contro i matrimoni misti. Nel punto 7, l’articolo diceva “È tempo che gli Italiani si proclamino francamente razzisti” e nel punto 9 si leggeva che “gli ebrei non appartengono alla razza italiana”.
Anche, agli ebrei era proibito prestare servizio militare o come domestici alle famiglie non ebree, possedere aziende con più di 100 impiegati, essere proprietari di terreni o immobili oltre un certo valore, essere impiegati da amministrazioni, enti o istituti pubblici, banche d’interesse nazionale o compagnie di assicurazione private. Il 18 settembre del 1942, c’era un Decreto per il razionamento alimentare per gli ebrei. Questo vietava loro di ricevere carne e prodotti derivati, uova, farinacei, e latte fresco, con le uniche eccezioni erano ammesse per i bambini ebrei fino ai 10 anni. I bambini potevano ricevere la razione di pane dei “normali consumatori”.
Tuttavia, la Chiesa non approvò le leggi razziali del 1938, e si è concentrata sul problema dei diritti degli ebrei convertiti al cattolicesimo. La Chiesa non approvò il concetto che a ebreo battezzato fosse vietato il matrimonio con un’ariana cattolica. Questo era del tutto inaccettabile per la Chiesa e c’erano le proteste del Papa contro Mussolini. Ma, a Mussolini non importava. Questa determinazione di Mussolini di contro l’istituzione ecclesiastica, era un segno del sempre più aggressivo disegno totalitario del Duce.
Gli articoli:
https://www.panorama.it/news/politica/leggi-razziali-italia-80-anni-razzismo-stato-shoah/
È scioccante che l’articolo abbia detto “è tempo che gli Italiani si proclamino francamente razzisti”.