Rita Levi Montalcini nacque il 22 aprile 1909 a Torino da una famiglia ebrea. Lei aveva una sorella gemella e due fratelli maggiori. Suo fratello, Gino, era un architetto famoso e un professore all’Università di Torino, ma muore di un attacco di cuore nel 1974. Anche, aveva due sorelle, una che maggiore, e una gemella. Sua sorella gemella era un’artista famosa in Italia. La sua mamma era una pittrice e suo babbo era un ingegnere. Quando Rita era giovane, voleva diventare una scrittrice, ma quando il suo amico muore di cancro, decise di fare la scuola di medicina all’Università di Torino. Suo Babbo era molto tradizionale e non voleva che le sue figlie andassero a scuola. Ma, Rita ci andò e infine, lui le supportò. Rita si laureò con lode e lavorò per Giuseppe Levi, un neurologo di Torino.
Nel 1938, Rita Levi-Montalcini perse il suo lavoro per colpa del Manifesto di razza da Benito Mussolini e le leggi della regime fascista. Durante la seconda guerra mondiale, studiò gli embrioni di pollo nella sua camera. Lei e la sua famiglia sopravvissero l’olocausto e andarono a Firenze. Nel 1946, dopo la guerra Levi-Montalcini ebbe un lavoro negli Stati Uniti, alla Università di Washington nel Saint Louis. Lei replicò i suoi esperimenti e lavorò per Dr. Viktor Hamburger per trenta anni. Lavorava al fattore di crescita nervoso, o “Nerve Growth Factor,” la prima proteina nota per regolare la crescita cellulare. Il suo lavoro è molto importante perché spiega la crescita dei nervi intorno ai tumori. Lei diventò una professoressa completa nel 1958 e aprì il suo secondo laboratorio nel Roma.
Nel 1963, l’United Cerebral Palsy Association desti Rita la Max Weinstein Award. Era la prima donna a riceverlo. Dopo, lei diresse molti laboratori, come Il Centro di ricerca di Neurobiologia del CNR, Il Laboratorio di Biologia Cellulare, e L’Istituto di Biologia Cellulare del Consiglio Nazionale delle Ricerche.
Nel 2002, lei fondò il European Brain Research Institute, ma oggi, molte persone lo criticano. Anche, molte persone criticarono lei per il suo coinvolgimento con la droga Cronassial, che provoca la Guillain–Barré sindrome.
Nel 1986, Rita Levi-Montalcini vinse il premio Nobel di medicina con Stanley Cohen per il loro lavoro con NGF, la proteina che causa la crescita cellulare. Poi, lei fu riconosciuta per il suo lavoro con i mastociti e palmitoiletanolamide.
Nel 2001, lei fu nominata “senatore per la vita” da Carlo Azeglio Ciampi, ma le sue preferenze causarono molta critica. Quando muore nel 2012, all’età di 103 anni, Gianni Alemanno disse che la sua morte era “una grande perdita per tutta l’umanità” perché Rita rappresentava la “coscienza civica, cultura e spirito di ricerca del nostro tempo.”
Rita Levi-Montalcini non si è mai sposata o avuto figli, ma lei ha lavorato per tutta la sua vita. Lei disse “A 100 anni, ho una mente che è superiore – grazie all’esperienza – rispetto a quando avevo 20 anni.”