“La Vita è Bella” Recensione

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In Italia, il cinema è importante per molte ragioni e alcuni film sono simili ai film americani. I film italiani sono storicamente al terzo posto dopo il cinema francese e il cinema americano. Un regista più famoso d’Italia è Roberto Benigni perché lui ha vinto Premi Oscar per la sua regia e film. Benigni è famoso per “Pinocchio” e “La Vita è Bella.”
“La Vita è Bella” è stato diretto da Roberto Benigni ed è una storia che si svolge durante la Seconda Guerra Mondiale in Italia e poi in campo di concentramento. Nonostante la trama è triste, il genere del film è commedia-dramma. Il protagonista è interpretato da Roberto Benigni.
Il film è la storia di un giovane ebreo, il protagonista di nome Guido Orefice, che conosce a Dora in una fattoria e dopo la vede nella città. Lei è fidanzata con Rodolfo, l’uomo che ha negato una libreria per il protagonista, ma Guido continua a mostrare il suo amore. Durante la festa di fidanzamento di Dora e Rodolfo, Guido è Dora lasciano la festa insieme. Loro si sposano e hanno un figlio chiamato Giosuè. Il film si svolge durante l’olocausto e il giorno del compleanno di Giosuè, i soldati nazista li portano via su un treno. Dora è triste per questo e si offre volontariamente per andare sul treno anche se lei non è ebrea. Giosuè non capisce che ha successo, così Guido dice a suo figlio che stanno giocando una partita nel campo di concentramento. Guido sempre protegge suo figlio per salvargli la vita. Giosuè e Guido non vedono a Dora durante tutto questo tempo perché gli uomini sono separati dalle donne. Dopo molto tempo, la loro prigionia finisce quando i soldati delle forze alleate attaccano i nazisti. Durante tutto questo, Guido cerca di trovare Dora, ma un soldato nazista lo vede e lo cattura. Il soldato lo spara, ma Giosuè non lo sa che il suo padre è morto. La prossima mattina, Giosuè pensa di aver vinto il partito perché il soldato americano lo libera su una tanica. In poco tempo Giosuè vede la sua madre e racconta tutto del “partito” che ha giocato con il suo padre.
Mi è piaciuto molto questo film perché la storia e delicata, ma Benigni ha anche incorporato la commedia. La storia del film è triste perché è durante l’olocausto, ma è bello come Guido si prende cura del suo figlio anche fino alla sua morte. La mia scena preferita è la scena quando Guido invia una denuncia contra Rodolfo quando non firma i documenti per aprire la sua libreria. Poi il vaso di fiori cade sulla testa di Rodolfo e quando Guido cerca di scusarsi e di aiutarlo, Rodolfo è più arrabbiato. Rodolfo si mette il cappello e dopo le uova si spezzano sulla sua testa. Guido scappa da Rodolfo e incontra a Dora, la sua “principessa”, e continua a correre. È interessante che il protagonista è Roberto Benigni perché lui non è ebreo e la storia del film e molto delicata. La scenografia del film è anche interessante perché il campo di concentramento non sembra un vero campo di concentramento. Il campo di concentramento nel film sembra una cittadina con un centro città. “La Vita è Bella” è diverso da un film americano perché il regista racconta la storia diversamente. I film americani rendono lo scenario più realistico, ma questo film si concentra sulla trama.

 

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