Una descrizione della vita

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Durante l’estate del 2003, Marco Tullio Giordana ha lanciato un dramma che si chiama La meglio gioventù. Due parole importanti comprendono questo titolo: “meglio” e “gioventù.” Queste parole rievocano le cose belle e suggeriscono che il film parla della felicità, una cosa che definisce normalmente la gioventù. Dopo aver visto il film, penso che il titolo sia ingannevole. Nel film, vediamo la gioventù di Matteo e Nicola, due fratelli che hanno vite difficilissime durante i decenni turbolenti. La malattia mentale flagella Matteo, mentre Nicola vive con la realtà che Matteo ha molti problemi che Nicola non può risolvere anche se, paradossalmente, Nicola è uno psichiatra. La vita di Nicola diventa più difficile durante i suoi vent’anni perché lui s’innamora di Giulia, che alla fine lo lascia con la loro figlia. Gli eventi delle vite di Matteo e Nicola durante la loro gioventù suggeriscono che avevano una gioventù difficile, non “la meglio gioventù.” Quindi, penso che la parola “meglio” descriva “la gioventù” di Nicola e Matteo non per gli eventi della gioventù di questi ragazzi ma invece per le lezioni che loro, più specificamente Nicola, imparano durante la loro giovinezza. Le esperienze di Nicola, specificamente le sue relazioni con Matteo e Giulia gli insegnano la comprensione e la saggezza che lui usa come il padre di Sara.

            Come ho scritto, il film è ricco di eventi tristi e difficili, ma i momenti prima della morte di Matteo mi hanno colpito di più. Durante il film, vediamo che Matteo ha molti problemi a trovarsi in sintonia con altre persone. Lui condivide i momenti felici con altre persone come Nicola e Mirella, ma questi momenti sono brevi e Matteo non riesce ad aprirsi con altre persone. C’è qualcosa dentro di lui che gli impedisce di ricambiare l’amore che altre persone hanno per lui. Questa è una malattia mentale, probabilmente la depressione, che non è trattata. Sono sicura che nella vita reale, c’erano molte persone come Matteo che soffrivano delle malattie mentali che non avevano una cura nel ventesimo secolo. È molto triste particolarmente perché oggi abbiamo molti modi per curare la malattia mentale. Quando Matteo dice “Buon anno” alla televisione, che non può rispondere, a capodanno, noi telespettatori vediamo la solitudine assoluta di Matteo. In questo momento, sapevo che Matteo si sarebbe ucciso. Ho visto la tristezza nei suoi occhi e avrei voluto che ci fosse stata più consapevolezza della malattia mentale durante il tempo di Matteo.

            Anche se La meglio gioventù è triste, penso che il film sia molto bello perché mostra la verità della vita. Se fossi il regista del seguito di La meglio gioventù, farei un film come l’originale che include gli alti e i bassi della vita. Quindi, Sara e Mimmo sarebbero molto felici insieme e avrebbero una figlia e un figlio, ma la relazione tra Sara e sua figlia sarebbe difficile, ma non così brutta come la relazione tra Sara e Giulia. Nel seguito, la vita di Andrea sarebbe più facile e felice perché la vita di suo padre era difficilissimo. Lui avrebbe una moglie meravigliosa e due figli, uno di cui si chiamerebbe Matteo. Perciò, includerei i momenti tristi e felici per fare un film, come La meglio gioventù, che descriva la natura della vita.

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