Io Non Ho Paura: Una Recensione

Posted by

Jessica Creedon

Io Non Ho Paura: Una Recensione

Io Non Ho Paura, un film di Gabriele Salvatores, è un film coinvolgente che ti tiene in sospeso. Il film non è solo un thriller immaginario, la trama descrive i problemi finanziari in Italia durante gli anni 1960 -1980. Questo periodo è chiamato anni di piombo ed è caratterizzato da problemi finanziari, disordini politici e atti di criminalità. Durante questo periodo, era comune che i bambini provenienti dal nord Italia venissero rapiti e portati nel sud dell’Italia. I meridionali tenevano il bambino fino a quando i genitori del bambino non pagavano il riscatto.

Questo grave crimine è l’obiettivo centrale del film. Il film inizia con il protagonista Michele, che gioca con i suoi amici. Corrono verso una vecchia casa nei campi del sud Italia e Michele si perde perché si è fermato dopo che la sua sorellina è caduta e ha rotto gli occhiali. La scenografia di questa scena è bellissima perché il campo di grano si muove con il vento. Inoltre, la colonna sonora del pianoforte fa l’atmosfera thriller. Visto che Michele ha finito la gara all’ultimo posto, deve attraversare una vecchia trave in casa. Era pericoloso, ma si dice cose positive e non ha paura. Quando Michele e la sua sorellina Maria stanno tornando a casa, si ricorda che ha lasciato gli occhiali nella vecchia casa. Quando Michele torna alla casa, trova un buco nel terreno coperto. Lui guarda dentro il buco, vede una gamba! Michele corre a casa con sua sorella e non dice a nessuno quello che ha visto perché è spaventato.

La mamma di Michele e Maria è sconvolta quando sono in ritardo a cena e vede che gli occhiali di Maria sono rotti. La famiglia di Michele è povera. Durante gli anni di piombo, molte famiglie nel sud Italia sono povere. L’aumento del rapimento ha una relazione con la povertà nel sud d’Italia. I bambini che sono stati rapiti sono delle famiglie ricche e i rapitori erano spesso poveri.

Michele ha paura delle cose che ha visto nel buco, ma è anche curioso. Torna a cercare un ragazzo nel buco. Il ragazzo è molto magro, e vuole cibo e acqua. Michele dà al ragazzo cibo e acqua, e il ragazzo pensa che Michele sia un angelo perché pensa di essere morto. La mia scena preferita è quando Michele e il ragazzo, che si chiama Filippo, lasciano il buco e giocano nel campo del grano. Il finale del film è molto intenso, il regista ha fatto questa scena molto bene. Michele impara che tutta la sua città, e suo padre, sono coinvolti nel rapimento di Filippo e vogliono uccidere Filippo perché la sua famiglia non ha pagato il riscatto. Michele va da Filippo, ma viene sparato alla gamba da suo padre perché suo padre pensava che Michele fosse Filippo. Il finale è triste, ma buono perché c’è  un’atmosfera di speranza. Questo è un film brillante perché mostra il valore della famiglia e dell’amicizia.

  1. Ho già visto questo film, e mi è piaciuto molto perchè ho trovato il contrasto tra l’innocenza di ragazzini verso la criminalità e la desperazione dei genitori molto intenso e realistico.

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