L’ Opera Nazionale Balilla
L’Opera Nazionale Balilla fu istituita nel 1926. Includeva i giovani sino a 18 anni. Dagli otto anni a undici anni, i giovani erano conosciuti come “balilla,” ma dopo il 1933, i ragazzi avevano da sei anni a otto anni, erano conosciuti come “figli della lupa.” Dai quattordici anni a diciotto anni, erano conosciuti come “avanguardisti,” e dopo, i ragazzi erano “giovani fascisti.” Le ragazze erano conosciute come “piccole italiane”, “giovani italiane”, “giovani fasciste.” Quando questo gruppo non era obbligatorio, molti giovani diventarono parte dell’Opera Nazionale Balilla.
Il nome dell’organizzazione fa riferimento al ragazzo genovese, Giovanni Battista Perasso, detto il Balilla. Nel 1746, lanciò sassate contro soldati austriaci, e assunse a simbolo della rivolta della città. Questa rivoluzione ha fatto uscire gli austriaci da Genova. Il Balilla era il nome per un gruppo di ragazzi particolari. Questi ragazzi avevano da otto anni a undici anni. “Balilla moschettiero” era per i ragazzi da undici anni a quattordici anni. “L’Avanguardia” era per i ragazzi da quattordici anni a sedici anni. I “Moschettieri d’avanguardia” era per i ragazzi da sedici anni a diciassette anni. Il nome di tutta l’organizzazione della Gioventù fascista era la “Gioventù Italiana Del Littorio”
Questi giovani indossarono delle camicie nere, pantaloni grigio-verdi, scarpe nere, e berretti a bustina neri. Le ragazze indossarono nelle camicie nere, gonne grigie-verdi, e scarpe nere. Molte famiglie non potevano comprare queste uniformi, quindi molti bambini non hanno aderito al Balilla.
L’Opera Nazionale Balilla aveva una rigida educazione fascista per questi giovani. Anche il compito dell’organizzazione era di curare l’educazione fisica. Voleva “formare la coscienza e il pensiero,” perché i giovani erano “i fascisti di domani.” Si focalizzò sull’educazione fisica, iniziative parascolastiche, gestione dei patronati, scuole rurali, scuole materne, e attività pre-militari. Dopo il sabato fascista, i ragazzi dovevano recarsi all’adunata presso il loro gruppo. Nei gruppi venivano sottoposti all’istruzione pre-militari e all’indottrinamento politico. I giovani impararono molto sulla religione e la politica. Per la morale, ai ragazzi fu insegnato a rispettare Dio, il paese, il re e la regina, il Duce, i suoi genitori e tutta l’autorità, specialmente la polizia. C’era un programma diverso per le ragazze. Il loro ruolo era di rimanere a casa e prendersi cura dei bambini e della casa.
Nel 1928, c’erano 4000 giovani nell’Opera Nazionale Balilla, e il gruppo crebbe fino ad avere 18000 giovani, durante la guerra d’Etiopia. L’Opera fu divisa in molti comitati provinciali e comunali, come la provincia di Ragusa e la Gioventù Italiana del Littorio. Il Balilla ebbe un giuramento; “Nel nome di Dio e dell’Italia giuro di eseguire gli ordini del duce e di servire con tutte le mie forze e, se necessario con il mio sangue, la causa della rivoluzione fascista.”