Giovanni Falcone è famoso nella storia italiana per essere l’uomo per distruggere il potere della mafia di Sicilia. Falcone è nato il 18 maggio 1939 a Palermo, la stessa città quando molte mafie italiane sono nate anche. Falcone ebbe genitori ricchi che insegnavano il valore del sacrificio nella vita. Al liceo, all’Accademia Navale e all’Università di Palermo, Falcone ha studiato storia e diritto. Ha fatto queste cose con Paolo Borsellino, un altro giudice italiano morto di bomba due mesi dopo Falcone. Ha studiato per diventare un “magistrato” che non è comune negli Stati Uniti; Falcone era sia un giudice che un ‘procuratore distrettuale’. A scuola, faceva ginnastica, remava, e nuotava. Incontrò la sua prima moglie, Rita Bonnici, nel 1962 e la sposò nel 1964. (Nel 1986, sposò la sua seconda moglie, Francesca Morvillo che era un altro magistrato.) Nel 1964 fu magistrato a Lentini e poi sostituto procuratore a Trapani; ha aiutato distruggere le bande di Trapani. Don Mariano Licari di Trapani fu il primo grande mafia Don che Falcone distrusse. Una volta a Trapani, un criminale ha fatto Falcone un ostaggio fino a quando il criminale ha potuto dire alla radio. Falcone si trasferì a Palermo nel 1978, dopo l’omicidio del giudice Cesare Terranova. Con il suo amico Paolo Borsellino, Falcone ha lavorato su più 500 prove. Il giudice Rocco Chinnici ha invitato Falcone a unirsi alla sua “il pool antimafia” negli 1980s per attaccare la Mafia Siciliana. Dopo che Cosa Nostra, (come la Mafia Siciliana si chiamava) aveva bombardato Rocco Chinnici, Falcone divenne il leader pubblico dell’antimafia.
Nel
1986 e nel 1987, Falcone condusse il suo più famoso processo, il Maxi Processo,
quando ha condannato 360 mafiosi. Dopo il Maxi Processo, la mafia ha cercato di
diffamare e uccidere Falcone con la dinamite. Falcone collaborò con l’americano
Rudy Giuliani per attaccare le famiglie di mafia del Gambino e Inzerillo. Ha
lavorato contro la mafia fino a quando ha accettato la posizione di Direttore
degli Affari Penali al ministero nel 1991. Ora a Roma, Falcone era molto
pericoloso per la mafia e ha lavorato per anni per carcere quanti Mafi come
poteva. Il 23 maggio 1992, il mafioso Giovanni Brusca aveva messo una bomba
sulla strada vicino all’auto di Falcone. Falcone, sua moglie Francesca e tre
poliziotti sono morti. Il sua citazione più famosa del suo tempo in pubblico è
“Occorre compiere fino in fondo il proprio dovere, qualunque sia il sacrificio
da sopportare, costi quel che costi, perché è in ciò che sta l’essenza della
dignità umana”.