Secondo la ricerca dell’Ugl, l’Italia non è un paese prospero per i giovani lavoratori. Secondo il rapporto, la disoccupazione in Italia è cresciuta molto nell’ultimo decennio. Per esemplificare questo, dobbiamo guardare i numeri. Nell’anno 2007, ci sono stati meno di un milione e mezzo di persone che cercava i lavori e nel 2017 questo numero ha raddoppiato. Oggi, nell’anno 2018, ci sono tre milioni di persone italiane che non hanno un lavoro. Basato sulla ricerca e l’informazione presentata, possiamo vedere che in generale l’economia italiana non sta facendo bene, ma come sono i giovani lavoratori? In media in Italia, ci sono solo quaranta giovani (le persone che hanno tra quindici e trentaquattro anni) su cento che lavorano.
L’articolo “I Nuovi Poveri Italiani Sono Giovani e Lavoratori” dice che gli anziani e le famiglie numerose non sono piú le uniche persone che sono disoccupate. Oggi, c’è una popolazione grande di giovani disoccupati che vivono sotto la soglia della povertà in Italia. Questa idea è basata sul rapporto “Vasi Comunicanti” su povertà e l’esclusione sociale in Italia. Per esempio, il grafico mostra che l’età che ha la più incidenza della povertà è i giovani.
È evidente che i giovani italiani sentono la situazione più difficile con l’incidenza della povertà più alta. Secondo lo stesso rapporto, di 4,5 milioni di poveri totali, 46,6 per cento sono sotto trentaquattro anni. Ci sono 2,1 milioni di giovani italiani che non hanno lavori. Anche, 1,1 milioni sono “minori” (sotto diciotto anni). È interessante che l’incidenza della povertà tra gli anziani non è cresciutq. Il rapporto “Vasi Comunicanti” dice questo è perché “Gli anziani dunque sono coloro che mediamente sembrano aver risposto meglio a questi anni difficili”. “Il tutto probabilmente è ascrivibile sia alle tutele del sistema pensionistico sia al bene casa. Al contrario la persistente crisi del lavoro ha penalizzato giovani e giovanissimi in cerca di una prima o nuova occupazione e gli adulti rimasti senza un impiego.” (http://s2ew.caritasitaliana.it/materiali/Pubblicazioni/libri_2016/Rapporto_VasiComunicanti.pdf). Basato sui fatti, non è sorprendente che molti giovani italiani vogliano lasciare il paese per cercare i lavori. Nell’anno 2017, quasi cinquantamila giovani italiani lasciano perché loro hanno migliori possibilità di cercare le occupazioni se vanno all’estero.
In conclusione, Italia non è un paese con un’economia buona adesso. I giovani lavoratori hanno un problema enorme perché loro sentono una situazione con l’incidenza della povertà più forte. Anche se l’economia è mediocre, non è rotta. Penso e ho speranza che le cose cambieranno con il nuovo Primo Ministro e la situazione del paese con L’Unione Europea. In realtá, la situazione economica sta migliorando. Secondo il tasso di disoccupazione nazionale che è attualmente 10,4 percento. Questo è il tasso più basso dal marzo 2012. Anche, la storia d’Italia dimostra che la situazione si puó riparare. In 1999, il tasso di disoccupazione è stato circa 12 percento ma cinque anni dopo nel 2004, il tasso di disoccupazione è stato sotto di 8 percento. Questi numeri sono buoni segni per il futuro del paese e per i giovani italiani.