La disoccupazione per i giovani italiani

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La disoccupazione per i giovani in Italia è una grande crisi. Negli anni più recenti, gli studenti che si sono laureati dalle università italiane, non possono trovare lavori. L’articolo con il titolo ‘Cinque milioni di disoccupati, non è un paese per giovani,’ dice che il problema di disoccupazione è male in tutta l’Italia, ma è specialmente male nell’Italia meridionale. Infatti, nel sud, settanta su cento persone non hanno lavoro. Nell’Italia settentrionale, il tasso di disoccupati non è cosi alta come nell’Italia meridionale, ma meno del cinquanta percento delle persone hanno un impiego. Il titolo dell’articolo è vero: l’Italia non è un paese per i giovani. L’informazione nell’articolo dice che solo il dodici percento delle aziende italiane credono che una presenza sull’internet e sui social media sia importante. I giovani oggi usano l’internet per trovare lavori. LinkedIn è un sito popolare. L’articolo dice che LinkedIn ha più di cinque milioni di profili dei giovani italiani. Ma, le aziende italiane non hanno bisogno d’impieganti. Solo quarantadue mila aziende hanno usato LinkedIn quest’anno per assumere dipendenti, pero ci sono qualche milioni di aziende che hanno profili su LinkedIn. Un altro problema osservato dall’Università Bocconi di Milano è la mancanza di organizzazione di lavori disponibili. Questa disorganizzazione crea incertezza tra i giovani italiani. Negli Stati Uniti, i giovani sanno esattamente dove cercare lavori nel loro campo di studi. Per esempio, i giovani americani che hanno studiato tecnologia e vogliono lavorare in una ditta tecnologica, vanno a Silicon Valley in California. Altri giovani che vogliono lavorare in marketing o finanza possono andare a Wall Street a New York City. Italia ha bisogno di organizzare il proprio mercato del lavoro.

Un altro articolo pubblicato dal sito chiama today.it mostra alcuni diagrammi e numeri che descrivono la severità della disoccupazione. L’ISTAT (L’Istituto Nazionale di Statistica d’Italia) ha recentemente raccolto dati per il tasso di disoccupazione in Italia. Secondo i suoi dati, il tasso di disoccupazione è cresciuto quest’anno per i giovani (persone tra le età di quindici e ventiquattro). Questo grafico mostra diversi tasse di disoccupazione per persone italiane di età diversi.

La disoccupazione in Italia è stato il peggiore dopo le recessioni (2008 e 2013). Ma, i tassi di disoccupazione oggi non sono buone anche se sembrano migliori. I tassi mali non sono direttamente collegati con le recessioni. Un articolo nel Forbes argomenta che il problema dietro alla disoccupazione è la struttura dell’economia e la mancanza di produttività. Per gli ultimi venti anni, la disoccupazione per i giovani è rimasta circa il trenta percento. Mentre il debito d’Italia aumenta, la disoccupazione aumenta.

Finalmente, il terzo articolo, che si chiama ‘La disoccupazione giovanile: i numeri e le soluzioni,’ presenta soluzioni possibili per risolvere la crisi della disoccupazione per tutta l’UE – non solo l’Italia. Uno degli iniziativi che i paesi dell’UE utilizzano è la Garanzia Giovani. La Garanzia Giovani essenzialmente dà ai giovani sotto venticinque anni opportunità, educazione, o tirocini. L’Iniziativa per L’Occupazione Giovanile è il modo principale che l’UE usa per finanziare i programmi locali come la Garanzia Giovani. Gli effetti di queste soluzioni ha avuto risultati positivi per tutta l’UE. Nel 2017, il tasso di disoccupazione è diminuito al sedici percento. Ma, questo numero non è lo stesso per tutti i paesi nell’UE. Nel gennaio 2018, il Parlamento europeo ha deciso di rivedere l’implementazione delle iniziative in tutti i paesi europei per assicurare le loro efficacie. Questo articolo rende chiaro che l’UE vede e capisce il problema di disoccupazione, e vuole aiutare ogni paese.

Il problema di disoccupazione in Italia è significante oggi, specialmente in questi precari periodi economici. L’Italia ha alcune soluzioni, ma il tasso di giovani senza un lavoro continuano a crescere e i giovani cominciano a partire dal paese e trovano lavori altrove.

 

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