Mentre le forze alleate invadono la Sicilia re Vittorio Emanuele III e il primo ministro Pietro Badoglio hanno firmato un armistizio con gli alleati per la resa d’italia. Quando i tedeschi hanno sentito questo, hanno invaso l’italia. Le forze italiane non erano informate dell’armistizio e erano basso di rifornimenti e munizioni, furono rapidamente sconfitte dai tedeschi. Il Colonnello Walter Scholl ha preso il controllo della città. Ha dichiarato un coprifuoco, ha consentito alle truppe tedesche di essere ostili verso di loro, e fino a 100 napoletani uccisi per ogni tedesco ucciso. Inoltre, è pubblicato un manifesto che richiedeva che ogni maschio di età compresa tra 18 e 30 anni fosse deportato per lavori forzati. Solo 150 del previsto 30,000 risposto. Scholl ordinò alle sue truppe di radunare ed eseguire le rimanenti.
Il 26 settembre una folla disarmata ha invaso le strade per impedire ai nazisti di prendere gli uomini.
Il 27 settembre i soldati tedeschi hanno catturato 8000 napoletani mentre 400 – 500 rivoltosi armati li hanno attaccati. Un tenente italiano, Enzo Stimolo, ha guidato 200 persone per attaccare un deposito di armi a Castel Sant’Elmo. La sera, gli insorti hanno attaccato del depositi di armi in Via Foria e Via San Giovanni a Carbonara.
Il 28 settembre i combattimenti sono diventati più intensi con l’adesione di più cittadini. Nel distretto Materdei una pattuglia tedesca fu circondata e tenuta sotto assedio per ore. Alla porta capuana 40 uomini armati hanno istituito un posto di blocco e sono riusciti a uccidere 6 soldati tedeschi e catturarne 4.
Il 29 settembre in piazza Giuseppe Mazzini una divisione tedesca con carri armati ha attaccato 50 ribelli. Hanno ucciso 12 e ferito più di 15. Nella sede tedesca di Corso Vittorio Emanuele iniziò le trattative con Scholl e Stimolo cominciò per lo scambio di prigionieri per la ritirata gratuita dei tedeschi da Napoli.
Il 30 settembre le truppe tedesche iniziarono ad evacuare la città, tuttavia i combattimenti non si sono fermati. I tedeschi lasciarono incendi e massacri. Hanno bruciato gli archivi di stato di Napoli e fatto esplodere il palazzo delle poste.
Il 1 ottobre i primi carri armati alleati entrarono in città. I numeri differiscono ma alcuni autori considerano le vittime 168 rivoltosi e 159 cittadini disarmati.
Fonti:
https://it.wikipedia.org/wiki/Quattro_giornate_di_Napoli