Connor Murphy
I film telefoni bianchi: i film fascismi e la propaganda
Il Fascismo era un movimento politico tra circa 1919 e 1943 (O’Connor). Il Fascismo era caratterizzato dalla dittatura autoritaria di Benito Mussolini e il nazionalismo estremo, e era accompagnato dall’invasione del nord Africa e il coinvolgimento d’Italia nella seconda guerra mondiale (O’Connor). Era un movimento entrambi della gente comune e di Mussolini, e il Fascismo era un movimento che aveva un sistema complicato della propaganda (O’Connor). Una parte della questa sistema era il cinema.
I film del Fascismo sono diversi dagli altri film da paesi che erano controllati dai dittatori perché i film non erano completamente controllati (Università della Pennsylvania). Mussolini non dominò i film tanto quanto Hitler o Stalin, e quindi i film italiani durante il Fascismo non erano completamente propagandistici (Università della Pennsylvania). Questi film italiani erano protetti dalla traduzione nelle altre lingue straniere e erano sovvenzionati d’alcune legislazioni iniziando nel 1933 (Università della Pennsylvania). Nel prossimo anno, un uomo di nome Luigi Freddi diventò il capo della Direzione Generale per il Cinema, un ufficio che monitorò i film, e li modificò per essere in linea con l’ideologia fascista (Università della Pennsylvania). Però, il DGC non vietò i film che non erano puramente fascisti, e quindi erano i film che non erano propaganda, ma ancora mostravano i valori conservativi.
Ci sono molti esempi di questi film. Sono così tante film che li sono chiamati ‘i film telefoni bianchi’ (Richter). I film “Paradiso” di Guido Brignone (1932) e “T’amerò sempre” di Mario Camerini (1933) sono esempi dei film telefoni bianchi che promuovono gli ideali fascisti come l’obbedienza, il rispetto, e un amore per l’Italia (Richter). I questi film anche mostrano che Italia era un ottimo posto per vivere come i set cinematografici opulenti e i bellissimi costumi (Richter). I questi film erano più popolari che il governo costruì un’intera città per creare li, si chiamò ‘Cinecittà’ nel 1937 (Enciclopedia Britannica).
Credo che lo stile e la storia dietro ai questi li film facciano più efficaci come propaganda. Sembra che il fatto che il governo solo modificò i film li faccia più appetitosi per la popolazione generale. Ha senso che un film che era permesso essere prima artistico e poi propagandistico sembri più onesto degli altri film che sono solo propaganda. Ma ovviamente, non credo che ogni persona italiana pensasse che i film fossero veri. Sembra che il movimento artistico del Neorealismo sia una risposta all’immagine che i film telefoni bianchi mostrano.
Bibliografia:
I redattori dell’Enciclopedia Britannica, “Cinecittà”, https://www.britannica.com/topic/Cinecitta-Italian-film-studio.
Meridith Richter, “Telefoni Bianchi (Italian ‘White Telephone’ Films of the 1930’s)”, http://www.aesdes.org/2016/01/20/telefoni-bianchi-italian-white-telephone-films-of-the-1930s/.
Professore Brian O’Connor, “Che cos’è il fascismo?”, https://bostoncollege.instructure.com/courses/1584120/pages/che-cos-e-il-fascismo?module_item_id=16923719.
Università della Pennsylvania, “The Cinema Under Mussolini”, http://ccat.sas.upenn.edu/italians/resources/Amiciprize/1996/mussolini.html.